Eh si, non c'erano dubbi. Probabilmente qualcuno riuscirà anche ad autoincensarsi non solo per non avere contratto debiti ma addirittura di avere avanzato dei soldi !

Il tesoretto olimpico resta dunque a Torino, centododici milioni di euro che gestirà la Fondazione XX Marzo (cos'è ?!) e che tuti i piemontesi, in testa il governatore del Piemonte Roberto Cota e la presidente della provincia di Asti Maria Teresa Armosino, avevano chiesto che rimanessero in Piemonte per essere investiti nella promozione turistica della regione.

Un accordo bipartisan all'unanimità, salvo la divisione delle quote da manuale Cencelli che le forze poltiche riusciranno a distribuire in via riservata tra loro, che riporta un pò di sano ottimismo. Noi invece non siamo per niente tranquilli.

Il gioverno italiano infatti, soffocato da una inestinguibile necessità di denaro per riportare il paese fuori dall'ombra, aveva tentato il colpo di mano per mettere nel calderone dei denari nazionali la somma ed i piemontesi sono insorti, portando a casa il bottino, alla faccia dell'unità nazionale cui non frega niente a nessuno, altro che Italia 150 !

Aspetto poco chiaro sono i 43 milioni di euro che vanno defalcati dalla somma per spese legali da sostenere (chi di noi non vorrebbe essere uno dei legali interessati all'affare ?) ma nessuno ha spiegato di quali cause si stia trattando. Inoltre ci risultava che a torta finita le Olimipiadi invernali del 2006 siano costate al comune di Torino (quindi a noi tutti) un indebitamento per 400 milioni di euro. Chi li pagherà ? Mentre la tariffa di sosta nelle strisce blu raddoppia, le scale mobili delle stazioni del metrò cascano a pezzi e viaggiare su un autobus dal 1° febbraio costa il 50% in più, i soloni del pensiero e del fare democratico riescono anche ad uscirne come virtuosi amministratori della res publica.

p.s. se a qualcuno di questi venisse magari in mente di aiutare con questi fondi qualche famiglia in difficoltà per avere perso il lavoro, che non riesce più a mandare a scuola i propri figli o a vestirli, si faccia avanti prima che altri si inventino un nuovo bioparco illuminato dal fotovoltaico o una fontana a fibre ottiche.