Ricordando Jan Palach, lo studente che il 16 gennaio 1969 si diede fuoco a Praga in piazza San Venceslao per invocare libertà e indipendenza per il suo popolo, mi viene in mente che le espressioni di attaccamento al proprio Paese anche senza pretendere atti così terribilmente estremi, sono scomparsi da decenni.

La cronaca politico-giudiziaria degli ultimi trent'anni è costellata di atti di viltà, di furti, furberie, di bande del buco che hanno non solo disonorato la bandiera ma hanno saccheggiato nel vero senso della parola l'Italia.

Com'è possibile . mi domando - che il genoma delle generazioni dopo quelle di Jan Palach e di altri patrioti come lui abbiano solo allevato soggetti vili, sciatti e senza onor di patria ? La biogenetica potrebbe darci una risposta.

La nostra invece è questa : da troppo tempo, complice anche l'antipolitica le giovani generazioni se ne infischiano del loro passato e sono nella migliore delle ipotesi insolenti, pressapochisti ed arrivisti perchè il mondo in cui sono cresciuti li ha voluti così. La classe politica che si è succeduta negli ultimi dieci governi non ha fatto nulla per fornire ideali di democrazia, di uguaglianza, di rispetto e di senso del sacrificio.

Vogliamo così ricordare le parole di un illustre uomo politico che ebbe il coraggio di esporre le sue idee sul "socialismo dal volto umano" e che potrebbe restituire ai giovani nuove speranze per il loro futuro :

"La democrazia non è solamente la possibilià e il diritto di esprimere la propria opinione, ma è anche la garanzia che tale opinione venga presa in considerazione dal potere, la possibilità per ciascuno di avere una parte reale nelle decisioni.(A.Dubcek)