Che la trasformazione dell'Italia da paese manifatturiero a paese che ha capito che più che mare, sole e turismo non ci resta è ormai una realtà, non necessariamente preoccupante. Certo la ricchezza che ha garantito il modello industriale per oltre cento anni era un'altra cosa, ma tant'è se agli italiani piace tanto il low cost vuol dire che andranno matti per il "low income".

Ernesto Galli della Loggia ci regala un'istantanea un po' meno rassicurante sul Corriere, dipingendo i nostri centri storici sconciati da una massa informe di esseri umani curiosissimi che attraversano il Paese lasciando dietro di sè scie di bottiglie di plastica, cartoni della pizza e maleducazione. Le città vengono così malamente consumate dalla speculazione messa in atto dai sindaci dei comuni di ogni dimensione, pur di non dispiacere nessuno e arraffare consenso rilasciando senza criteri, grazie anche al decreto Bersani, autorizzazioni per ogni genere di attività commerciale.

Come sempre accade in italia non si riesce a quantificare il danno mentre si stanno compiendo questo tipo di scelte, tanto toccherà alla prossima amministrazione fare i conti con la scelleratezza dei predecessori.

A Torino Piero Fassino ha seguito questo sistema per mantenere la posizione ma gli è andata male, lasciando all'avversario la guida della Città e precludendosi nuovi incarichi futuri a causa di questo clamoroso fallimento. Ma ai torinesi non credo interessi molto la carriera del loro ex sindaco quanto prema invece sapere che c'è qualcuno che si sforza di immaginare un nuovo modello di città che vada oltre la movida e gli aperitivi nelle aree dismesse, perchè fare turismo non significa solo ingollare litri di vino da supermercato e ballare fino al mattino. Presto o tardi i fatti si incaricheranno di dimostrare ciò, con le poco gradevoli ed immaginabili conseguenze.

http://www.corriere.it/cultura/16_ottobre_09/galli-loggia-b89cc5bc-8d80-11e6-9a19-d25a64455d65.shtml