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Categoria: Torino20
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TORINO 2.0

QUATTORDICI SOLUZIONI PER LA TUA CITTA'

1. Acqua pubblica
2. Promozione Turistica
3. Il Po
4. Mercati
5. Tasse comunali (TARSU e Pubblicità)
6. Strisce blu e tariffe – Permessi ZTL
7. Servizi sociali
8. Copertura WI-FI dell’area urbana
9. Distributori di GPL e Metano sull’area comunale
10. Campi nomadi
11. Regolamentazione dei centri commerciali in relazione al territorio
12. Orti metropolitani
13. Polizia Municipale e sicurezza
14. Cani torinesi

 

1. ACQUA PUBBLICA

Il bene più prezioso per la nostra salute è l’acqua.
Torino è nota per le belle fontane e soprattutto per i Toret sparsi sul territorio comunale che peraltro stanno lentamente scomparendo.
Salviamo il Toret !
E’ il simbolo per antonomasia della nostra Città e va preservato e promosso.

L’acqua che sgorga dalle fontane stradali è refrigerio in estate per tutti, bambini ed anziani e vanno aumentati i punti in cui i cittadini possano godere di questa risorsa.
La vicinanza delle sorgenti sul territorio piemontese è una occasione da non perdere per rendere Torino più fresca d’estate e più caratteristica d’inverno.

Sosteniamo il progetto della Società dell’acqua pubblica per dotare alcuni punti nevralgici del territorio comunale di erogatori di acqua fresca di sorgente e gassata.
I cittadini potranno così con una piccola spesa di 5 centesimi portare sulla tavola una bottiglia di ottima acqua torinese.

 

2. PROMOZIONE TURISTICA

Il Museo Egizio e la Mole Antonelliana non sono sufficienti ad attrarre turisti nella nostra Città.
Il post-olimpico ha restituito solo in minima parte un interessante flusso turistico a Torino, risorsa necessaria allo sviluppo commerciale e industriale.

Il calendario culturale torinese annovera una infinità di occasioni di sviluppo del turismo, fra proposte di teatri, mostre d’arte, eventi enogastronomici, meeting di ogni sorta.

In combinazione con la copertura Wi-Fi della Città (vedi punto 8 del programma) il turismo deve diventare una importante voce del bilancio municipale, una nuova opportunità di creare un circolo virtuoso di affari per tutti.

Proponiamo di riproporre a Torino il “Salone della Montagna” che tanta importanza ha avuto in passato e che avrebbe come sua sede naturale la nostra città come “Capitale delle Alpi”.
E’ una occasione per sviluppare maggiormente il flusso turistico con immediata ricaduta sull’economia torinese.

E’indispensabile aumentare quanto più possibile la diffusione degli info-point turistici sul territorio cittadino quali punto di riferimento per chi arriva a Torino, in particolare nelle stazioni di servizio del sistema tangenziale ed autostradale.

Investire sullo sviluppo turistico di Torino è necessario per recuperare parte dei posti di lavori persi negli ultimi due anni in altri comparti.


3. IL PO

In Italia si contano sulle dita di una mano le città attraversate dai fiumi.
Torino, con Firenze e Roma è tra le Grandi Città fortunate.

La risorsa delle vie d’acqua non è mai stata sfruttata nè tanto meno valorizzata.
E’ limitato l’utilizzo dei Murazzi del Po ad uso ricreativo notturno, quando potrebbero sorgere decine di strutture lungo il corso d’acqua in grado di attirare molte persone nel tempo libero per ritrovarsi sulle sponde del fiume.

I parchi e le piste ciclabili attualmente esistenti sono un inizio positivo ma sono fini a se stesse.
La pista ciclabile che congiunge San Mauro al Parco delle Vallere a Moncalieri è un’ottima infrastruttura per tutti gli amanti dello sport e della bicicletta ma in un percorso lungo chilometri – che attraversa la nostra Città – non esiste un punto di ristoro.
E’ bello pensare ad installazioni per l’esposizione di fotografie lungo il percorso, di bar gestiti da privati che troverebbero occasione di avviare nuove attività negli affollati giorni d’estate torinese o realizzazione di aree di sosta per camper o camping.

 

4. MERCATI RIONALI E POLITICA COMMERCIALE

La direttiva Bolkestein rischia di uccidere i nostri mercati rionali.
I torinesi hanno necessità di avere sotto casa mercati ortofrutticoli attrezzati di tettoie per i giorni di maltempo, eventualmente rimovibili nei mesi in cui è bello godere il cielo di Torino.

La grande distribuzione organizzata gode di favori che ostacolano la libera concorrenza dei mercati che negli anni sono rimasti fermi al palo.
Molte licenze sono state restituite al Comune dagli ambulanti perché i loro affari si sono talmente ridotti da rendere antieconomico questo tipo di attività.

Il mercato della Crocetta e di Corso Racconigi sono i principali esempi su cui concentrare l’attenzione.
La Crocetta è un mercato sviluppato a reticolo nelle vie del quartiere e necessita di un intervento organico che organizzi i banchi d’esposizione con strutture modulari rimovibili in legno di eguale disegno che sfruttino lo spazio e rendano il mercato più omogeneo e più transitabile dai pedoni.
In Corso Racconigi lo spazio più ampio fornito dalla banchina del corso consentirebbe la copertura degli spazi per rendere più fruibile il mercato anche d’inverno, soprattutto nei giorni di pioggia (nel 2009 circa 80 all’anno).

Ogni mercato deve essere dotato di un numero di posti auto adeguati al volume di traffico nell’area per eliminare la sosta selvaggia nei momenti di maggior afflusso.
I parcheggi vanno individuati nel sottosuolo ove gli spazi di superficie non lo consentano.

Gli hard discount di compagnie straniere hanno monopolizzato il commercio non certo per la qualità dei prodotti ma proprio perché offrono spazi freschi d’estate e confortevoli in inverno, dotati di parcheggi.

 

5. TASSE COMUNALI

TARSU e Tassa sulla pubblicità

Una voce imponente delle spese relative all’abitazione ed alle attività commerciali sono la tassa sulla raccolta rifiuti solidi urbani (TARSU) e le tasse sulle insegne dei negozi.

La TARSU deve essere rimodulata in base al numero effettivo di residenti nelle unità abitative e non in base alla metratura degli appartamenti.
Sono innumerevoli i casi in cui vivono persone sole in appartamenti di dimensioni elevate che producono rifiuti per 1/4 rispetto a quello che può produrre una famiglia di 4 persone. Ma la tassa rimane quella di una famiglia di quattro persone.

La soluzione è una imposizione proporzionale in base al reddito del nucleo famigliare nel suo complesso (padre, madre e 1 o 2 figli).
Per scaglioni di reddito totale oltre 40.000 € netti all'anno maggiorazione del 15%, per redditi oltre gli 80.000 euro maggiorazione del 40%, investendo cosi il maggior gettito a copertura del minor gettito prodotto da famiglie svantaggiate.

La tassa sulla pubblicità in particolare sulle insegne, è un balzello iniquo :
Per installazioni di un massimo di due vetrine la tassa va abolita.
Per installazioni da tre vetrine ed oltre la tassa deve essere biennale e forfetariamente definita in 50 euro.

Non esistono motivi per imporre una tassa che non prevede in cambio nessun servizio restituito dall’amministrazione comunale.

 

6. STRISCE BLU E ZTL

Una parte imponente dell’introito della casse municipali proviene dalla lottizzazione del territorio comunale con la rete di strisce blu.

Gli ausiliari del traffico GTT nel 2009 hanno staccato 274.000 multe per oltre dieci milioni di euro (circa 38 euro a verbale).
Le zone più colpite dal mancato pagamento della sosta sono via Po e piazza Bengasi, seguite da corso Sebastopoli, corso Racconigi e via Nizza.

Benché questi fondi siano stati in gran parte utilizzati dal Comune per finanziare servizi ad anziani e disabili, è necessario operare una riflessione.

Non esistono infatti, come da legge nazionale, un adeguato numero di posti auto gratuiti in rapporto agli spazi a pagamento nelle strisce blu.
Di questo passo tutta la città sarà dipinta, in gran parte ingiustificatamente. In certe zone della città già oggi si paga la sosta senza la necessità particolare di rotazione dei posti auto.
Inoltre l’abbonamento residenti è aumentato di quattro volte negli ultimi due anni.

Il controllo della sosta presuppone un forte impegno ed un costo che sottrae benefici della resa data dal pagamento della sosta, in alcune zone scarsissima considerato il basso interesse alla ricerca di un parcheggio.

Proponiamo un ritocco verso l’alto della tariffa della sosta nelle aree centralissime del Centro Storico dissuadendo dall’uso dell’auto privata e stimolando l’utilizzo dei mezzi pubblici.
Prevediamo la proposta di un biglietto valido sulla rete GTT per quattro ore a 3 euro.

La nuova ZTL allargata non ha ragione di esistere. In compenso l’installazione delle telecamere sui portali d’accesso è costata moltissimo, per non parlare dei futuri costi di manutenzione.

Il commercio già fortemente penalizzato nel centro storico (dove la ZTL centrale storica ha per ora una sua regione di esistere) non può sostenere ulteriori sacrifici.

Proponiamo l’abolizione della nuova ZTL allargata, ripensando piuttosto al sistema Road Pricing già in uso in molte città di elevata dimensione che prevede un pedaggio all’ingresso della zona chiusa, con una modulazione delle tariffe opportuna.
La fornitura di un telepass a bordo della vetture addebiterà su un conto corrente l’importo dei pedaggi.
In questo modo solo se necessario il cittadino utilizzerà l’auto per raggiungere il centro storico, lasciando libero chiunque di entrare e uscire, a suo piacimento dalla ZTL in qualunque ora del giorno e della notte.
Ovviamente le vie pedonali rimarranno tali e pertanto chiuse al traffico 24 ore al giorno.

Le casse comunali ne avrebbero un sostanzioso ed immediato vantaggio evitando ai torinesi la costrizione psicologica del blocco.

 

 

7. SERVIZI SOCIALI

E’ il punto su cui concentrare le maggiori energie.
La città di Torino, come altre grandi realtà, sta attraversando un periodo di grande affaticamento sociale, culturale ed occupazionale.

Le strategie industriali della grande fabbrica di automobili creano forte tensione e incertezza e si rendono necessarie politiche di rassicurazioni, per essere pronti a qualunque evenienza.
Energie economiche devono essere rivolte alle fasce deboli, a chi ha perso l’occupazione o a chi la sta perdendo.
Gli anziani e i bisognosi di cure a domicilio devono essere aiutati e le risorse necessarie non vanno ricercate in nuove tasse ma in una più oculata amministrazione.

Il servizio statistico della città è costato nel 2009 1.840.780 euro.
Gli impianti sportivi torinesi sono costati 18.412.899 di euro, coperti da solo 1.602.599 euro di entrate.
Un disavanzo esorbitante.

Per le case di riposo e di ricovero sono stati spesi 19.203.905 euro.

Questi dati non sono che alcuni esempi di costi ingiustificati in rapporto alla destinazione che gravano sulla collettività.

Riteniamo che parte del bilancio degli impianti sportivi possa essere destinato a voci più socialmente utili in questo particolare momento di difficoltà per un consistente numero di famiglie torinesi.

L’aumento della presenza di cittadini stranieri richiede quanto prima la riorganizzazione degli uffici anagrafici, con potenziamento della regolarizzazione di situazioni rimaste pendenti creando disagio a chi ha un regolare permesso di soggiorno perché ha un lavoro ma si trova imbrigliato nelle maglie della burocrazia che parla una lingua che non è la sua.
La polizia municipale deve essere dotata dei necessari strumenti legislativi per operare in questo settore.

Un terreno fertile per la criminalità organizzata che gestisce il destino di molte persone, approfittando della mancanza di sistemi di controllo sulle norme vigenti, alimentando soprattutto le residenze illegali, lo sfruttamento ed il lavoro nero.

 

 

8. COPERTURA WI-FI DI TORINO

L’esponenziale richiesta di connessioni internet in Città rende necessario un progetto organico di fornitura di questo servizio.

La comunicazione GRATUITA senza fili, non solo limitata ai siti istituzionali dentro le sedi dei pubblici uffici, deve essere garantita a chiunque.
I costi devono essere sostenuti da società private interessate ad installare le infrastrutture (antenne Wi-Fi) con l’unico costo per il Comune della loro manutenzione.
Il collegamento a banda larga farebbe di Torino la prima città italiana coperta da questo servizio, come ormai succede da anni su parte del territorio degli Stati Uniti d’America.

Il beneficio è un accesso immediato ad informazioni che muovano una serie infinita di aspetti legati all’economia di Torino.
I dispositivi connessi alla rete con il dilagare degli smart phone sono una opportunità per il turismo. Biglietti per concerti, ristoranti, partecipazione ad eventi potranno essere prenotati seduti comodamente al tavolino di un caffè, alla portata di tutti.

Una società mista pubblico/privata, si dovrà occupare di reperire un contractor multinazionale in grado di realizzare e gestire questo importante progetto.
Questo aspetto è strategico per lo sviluppo del traffico turistico e soprattutto per chi viaggia per lavoro.

 

9. DISTRIBUTORI GPL E METANO IN CITTA’

La politica ambientale delle regioni e dei comuni di concerto con le principali case automobilistiche mondiali hanno ormai dato il via all’alimentazione delle vetture con carburanti alternativi alla benzina verde ed al gasolio.
GPL e Metano sono i carburanti del futuro per una maggiore economia e minori emissioni di CO2 e polveri sottili nell’atmosfera.

Il problema si pone al momento di effettuare il rifornimento del mezzo in quanto in Città sono rarissimi i distributori di GPL e metano ed i cittadini sono costretti a percorrere chilometri prima di trovarne uno.
Risultato : maggior consumo e maggiori emissioni nell’atmosfera.

E’ vero che negli ultimi anni sono state eliminate sul territorio comunale molte stazioni di servizio per motivi di sicurezza ma è altresì vero che è necessario pensare a piccole stazioni a basso impatto ambientale e di gradevole aspetto architettonico per fornire un servizio che sarà sempre più richiesto dai torinesi e da chiunque transiti in Città con veicoli moderni.

Interessate a realizzare nuove stazioni di servizio possono essere non solo le grandi compagnie petrolifere multinazionali ma anche i nuovi marchi proprietari di insediamenti di GDO.

I punti principali saranno individuati su una mappa e comunque almeno una stazione di rifornimento per ciascuna delle 10 Circoscrizioni di Torino.

 

 


10. CAMPI NOMADI

Il problema delle popolazioni nomadi di passaggio a Torino e della loro collocazione è condiviso da tutti.
E’ necessario per garantire una congrua convivenza tra chi vive a Torino e chi invece utilizza la città come appoggio provvisorio, di ricostruire integralmente le aree di sosta per le roulotte dei nomadi.

Esiste a Torino un “Ufficio Nomadismo ed insediamenti in emergenza” che occupa dodici addetti e tuttavia il problema dei campi rimane, tale e quale ad una riserva in cui i nomadi per primi non hanno piacere di vivere.

I campi di strada dell’Arrivore e di Corso Unione Sovietica sono considerati dai torinesi luoghi da cui stare lontani, per la atavica diffidenza dei torinesi nei confronti della abitudini di vita dei nomadi e soprattutto per le condizioni igienico-sanitarie in cui versano questi due punti della Città.

I nomadi dovranno essere alloggiati in aree fornite di luce e acqua, nè più nè meno come in qualunque area di servizio per camper, ma dovranno essere disponibili a pagare una tariffa fissa giornaliera per ogni mezzo su ruote e per ogni membro della famiglia direttamente ad addetti del Comune che si occuperà di sorvegliare le aree, con la collaborazione della polizia municipale che aiuterà gli ospiti nell’accoglienza e nell’osservanza delle norme igieniche previste da uno specifico regolamento.
I fondi saranno utilizzati a copertura delle spese di pulizia e manutenzione delle aree con un miglior progresso di integrazione con gli abitanti dei quartieri ove sorgono.

Non è immaginabile pensare di continuare - come è stato fatto sino ad oggi - a fornire servizi gratuiti in questo settore dell’accoglienza, a fronte di emergenze molto più impellenti per la nostra Città e per i suoi cittadini.

 

 

 

11. CENTRI COMMERCIALI


Regolamentazione della grande distribuzione organizzata (GDO)


Non vi è dubbio circa la forte attrazione della popolazione cittadina verso la praticità della spesa nei centri commerciali.

Aree di parcheggio sterminate, gallerie commerciali rinfrescate in estate e opportunità di trascorrere la domenica in famiglia al cinema o in pizzeria sono state le maggiori spinte che hanno portato al successo la grande distribuzione in Italia.

Ciò premesso va fatto presente che il prezzo del successo lo hanno pagato le migliaia di attività commerciali chiuse a Torino negli ultimi anni (2.923 imprese cessate nel 2008, prima della ondata di piena della crisi 2009-2010). Fonte Confesercenti>Unioncamere.

Di questo passo i “centri commerciali naturali” sono destinati alla fine.

Nessuna amministrazione ha finora saputo affrontare il problema ed ha concesso autorizzazioni per costruire sul territorio di Torino un numero eccessivo di centri commerciali.

E’ noto che l’economia che si svolge in questi luoghi non restituisce benefici apprezzabili neppure, salvo rari casi, per chi opera con una propria attività all’interno del centro in quanto i canoni di affitto sono elevatissimi e ne beneficia solo la proprietà che ha costruito l’immobile.

A Parigi la legge comunale vieta l’apertura di centri commerciali nell’aera urbana per salvaguardare il piccolo commercio quale portatore di una tradizione spesso famigliare e fornitore di un servizio senza dubbio migliore.

L’amministrazione beneficerà certamente più dalla apertura di nuove piccole e medie realtà commerciali che favoriscono la circolazione di denaro con una migliore distribuzione, piuttosto che dall’incentivazione di nuovi investimenti stranieri sul territorio che presuppongono introiti indiretti di gran lunga inferiori.

 

 

12. ORTI METROPOLITANI

Una nuova tendenza ed un ritorno alla terra hanno favorito la richiesta da parte dei cittadini di spazi coltivabili all’interno delle Città.

Gli spazi verdi a Torino sono notevoli, spesso curati in misura sommaria dall’amministrazione attraverso il servizio Giardini e Alberate.
L’assegnazione gratuita di spazi dove chiunque possa coltivare la passione per il giardinaggio è importante per restituire angoli di Città alla cura di soggetti che oltre a farne un hobby possono favorirne la cura con ricaduta positiva sull’ambiente di un quartiere e sulla qualità della vita nello stesso.

Una semplice domanda al Comune permetterà per esempio a molti pensionati che da sempre hanno dimostrato interesse a questo tipo di attività, di trascorrere ore del proprio tempo a coltivare un fazzoletto di verde senza dovere reperire in zone improbabili spazi spesso non adatti e fuori da regole di sicurezza.

Un concorso cittadino potrà premiare i migliori spazi verdi, con reciproca soddisfazione ed utilità per il territorio, per gli abitanti e per l’Amministrazione di Torino che trasferirebbe a terzi un determinato numero di servizi al momento non sostenibili per le scarse risorse economiche della casse municipali.

 

 

13. POLIZIA MUNICIPALE E SICUREZZA

La Polizia Municipale è un corpo di polizia a tutti gli effetti.

A Torino esso è dotato di personale estremamente qualificato e adatto - con un concreto programma di addestramento ai moderni sistemi di controllo della legalità - a combattere il fenomeno della microcriminalità, oltre che operare un capillare controllo del territorio.

L’utilizzo di questa forza unicamente a fini di gestione del traffico urbano, di strumento di polizia giudiziaria per notifica atti e del rispetto delle norme del codice della strada è riduttivo.
Nuovi poteri vanno conferiti al corpo di Polizia Municipale, in ausilio alla Polizia di Stato e all’Arma dei Carabinieri.

Proponiamo di trasferire alle competenze della Polizia Municipale i seguenti compiti :

Controllo dell’immigrazione e verifica dei permessi di soggiorno;
Lotta allo smercio finale su piazza degli stupefacenti;
Furti d’auto;
Furti in abitazioni o similari;
Sfruttamento della prostituzione;
Censimento dei soggetti pericolosi per reati a sfondo sessuale.

Il Corpo di Polizia Municipale di Torino, tra i pochi in Italia, è dotato di arma da fianco ed è auspicabile che l’amministrazione pubblica intensifichi il loro addestramento per conferire all’agente armato la maggior padronanza dei poteri di cui dispone.

Proponiamo di dotare le pattuglie di un numero superiore di motociclette più agili nel traffico e dai costi di gestione più ridotti rispetto alle autovetture.

Foto segnaletiche devono essere diramate a cura della Polizia Municipale nei luoghi di grande assembramento quali Centri Commerciali, mercati, stadi.
Proponiamo l’apertura di uno sportello dove i cittadini potranno depositare segnalazioni ANONIME in relazione ad avvistamenti di soggetti segnalati alle forze dell’ordine.
Oggi la burocrazia e l’identificazione del soggetto che sporge una qualunque denuncia sono i principali aspetti per i quali nessuno sporge denunce.

La nostra Città non è più la stessa degli anni settanta in cui il fenomeno del terrorismo era l’unica - anche se terribile - vera minaccia dell’ordine costituito. Oggi nuove figure criminali condizionano la vita delle persone.
I torinesi devono tornare a vivere la loro Città senza il timore di essere aggrediti all’uscita di un ristorante o addirittura costretti ad evitare zone colonizzate da comunità etniche ghettizzate che di fatto hanno negli anni assunto il controllo di alcuni quartieri, sottraendoli al commercio legale, allo sviluppo urbano e sociale.

Il fenomeno dello spaccio di stupefacenti alimenta il giro di prostituzione con indegno sfruttamento di esseri umani e va combattuto con sincronismo tra le forze dell’ordine, in primo luogo dalla Polizia Municipale che possiede, per sua stessa natura organizzativa, la miglior conoscenza del tessuto urbano e cittadino.

 

 

14. CANI TORINESI

I piccoli amici che accompagnano le nostre giornate sono senz’altro da considerare e proteggere.

Un aspetto che però lede talvolta la libertà di chi non ha scelto di condividere il proprio tempo con un cane o che magari vuole solo fare una passeggiata in una strada minimamente pulita, è il fenomeno della deiezione dei simpatici amici nelle strade della Città.

Le sanzioni previste per chi non si cura di asportare gli escrementi del proprio amico con appositi strumenti non hanno scoraggiato determinate categorie di persone che impunemente riducono le strade simili a “campi minati”.

Chiediamo di riabilitare l’idea delle motociclette dotate di aspiratori di escrementi (KaMoto), sperimentate per breve tempo nel periodo pre-olimpico.

L’AMIAT deve vigilare con appositi organi di controllo al rispetto di questa semplice regola che se calpestata, crea obbiettivi disagi ai cittadini.

Riteniamo che pochi rifiuti - insieme alle gomme americane spiaccicate sui marciapiedi - siano fastidiosi quanto gli escrementi canini ed è necessario debellare questo malcostume con strumenti risolutivi.
E’ pertanto necessario che le isolette per i cani create all’interno dei parchi cittadini e riservate proprio a questo tipo di necessità siano costantemente monitorate, ripulite e disinfettate con un servizio di controllo da parte dell’ASL che ne certifichi trimestralmente l’agibilità.

I genitori saranno certo più contenti che i propri figli possano giocare in luoghi sicuri e puliti e gli stessi proprietari di cani, già ligi al proprio dovere, ne trarranno un ulteriore beneficio.