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Categoria: Torino20
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Negli Stati Uniti d'America il giorno del ringraziamento si è collegato ormai da un ventennio alla festa del consumismo. I colossi dell'e-commerce globalizzato non contenti di aver distrutto il tessuto del commercio fisico in tutto il mondo si vogliono fare ancora una "botta" prima di andare a dormire dopo una nottata di bagordi.

In Italia, secondo i soliti dati di Confcommercio che non si capisce sempre da che parte stia, negli ultimi dieci anni hanno chiuso 64.000 negozi, principalmente nei centri storici. In quei centri storici buoni per certo giornalismo che li usa come sfondo per raccontare storie false di piccole botteghe che ti servono bene, di qualità e di prosciutti a chilometro zero.

Sono tutte ovvietà scribacchiate da giornalisti privi di senso critico verso la professione che svolgono, sfruttati a 5 euro ad articolo che vagano alla ricerca della notizia che non troveranno mai. I centri storici muoiono per colpa dei loro abitanti, poeticamente rimasti aggrappati al camino e alla bottiglia di vino rosso che riescono al massimo ad ispirare la caldarrostata in piazza il giorno della befana. Il resto sono migliaia di ore continuate a ingoiare le scempiaggini vomitate dalle televisioni piatte, sempre più grandi e che costano sempre di meno. Si, perché il BlackFriday trumpiano non uccide solo i negozi di articoli casalinghi, le cartolibrerie e i negozi di abbigliamento ma sta conducendo al disastro anche le catene nostrane dove l'elettronica tenta di resistere ma dove si trovano esposti solo 72 modelli di telefonini anziché 7200 tanto che l'uso che il consumatore globalizzato fa di questi negozi fisici è solo di frequentarli per verificare il prezzo di vendita dell'articolo che ha messo nel mirino in attesa del venerdì nero (che negli anni Trenta tanto bene all'America non ha fatto) per poi correre a casa, a vivere un istante di eccitazione virtuale perché dopo essersi fatto rapinare dalla rete settecento euro, che poteva benissimo spendere in cose più utili, ha però risparmiato ben 51 euro rispetto al negozio che da da lavorare e Dio sa fino a quando, ai suoi concittadini assunti per assistere clienti come lui che del loro servizio e cortesia non sanno cosa farsene. Il venerdì così diventa nero solo per i commercianti delle città.

I quotidiani nazionali in Italia stanno mettendo in guardia da questi specchietti per le allodole che con diabolici sistemi di acquisto di una rapidità inquietante indebitano gli individui deboli, eccitati dalla consegna "entro domani". Solo il sindaco del piccolo centro di Bedonia nel parmense ha avuto la prontezza di spirito di scrivere una lettera aperta agli studenti del suo paese, destinatari di un invitante buono sconto da parte di Amazon per l'acquisto di articoli di cancelleria, musica ed altre cose belle. Quei ragazzi se ascolteranno il consiglio del loro amministratore intelligente, domani potranno sperare di continuare a vivere dove hanno trascorso la loro giovinezza perché significa che il loro paese è riuscito a salvarsi. L'alternativa è un aereo per l'Asia a servire i cinesi.