Ad urne ancora chiuse e seggi ancora aperti riprendo il pensiero di un caro amico liberale che la politica l'ha conosciuta e vissuta da vicino e per molti anni. Il suo pensiero è esattamente identico al mio e quindi lo condivido pienamente. Grazie Pier Carlo.

DUE CONSIDERAZIONI IN CHIUSURA DELLA CAMPAGNA ELETTORALE
Si sta concludendo la campagna elettorale comunale. Per mia scelta da oltre 20 anni mi sono tolto dalla politica attiva, ma me ne sono occupato per due decenni.
Lavoro nel campo della comunicazione e informazione da oltre 30 anni e le campagne elettorali le vedo con occhio disincantato e una certa professionalità, avulsa dalle passioni. Purtroppo debbo dire che sono in netto peggioramento, come la classe politica che le realizza che, salvo rari casi, oscilla tra politici di terza linea avanzati dalla prima repubblica, altri improvvisati, per arrivare fino a cialtroni che usano le falle del sistema elettorale per cercare di far nulla a spese dei contribuenti.
Le immagini dei candidati riportate su manifesti, dépliant ecc. poi trasferite sui new media, viste con attenzione e conoscendo i soggetti, sono quasi divertenti. Personaggi sempre ingrugniti che sorridono, altri che dichiarano di amare spassionatamente la città, ma fanno tutto il possibile per andare a Roma. Individui che non hanno mai fatto nulla nella vita che parlano di lavoro, ovviamente altrui. Atteggiamenti cortesi da notori maleducati. Slogan banali o iperbolici, a volte anche un po’ sgrammaticati. 
Gli incontri con associazioni e rappresentanti delle categorie sono ormai curiosi e noiosi rituali che portano ben pochi voti, servono principalmente a chi li organizza per farsi conoscere da chi prossimamente gestirà il potere.
Le chiusure e aperture di campagna si fanno ormai in luoghi sempre più piccoli, per paura del vuoto, di comizi o raduni in piazza san Carlo, come un tempo, non si parla nemmeno, persino piazza Carignano è diventata troppo grande.
Poi per l’uso dei social si va dai video tarocchi con falsi “cittadini qualunque” che fanno dichiarazioni d’amore “disinteressate” a qualche politico, alle foto e video degli incontri pubblici, nei quali si vedono tra il pubblico le solite facce delle “truppe cammellate”, in genere pensionati e questuanti perpetui. I più “astuti” poi postano foto nelle quali arringano platee semivuote. Poi c’è chi pensa che occupando tutti i social possibili convinca tutti, non considerando che buona parte del popolo della rete non è così fesso e la visione ripetuta convince fermamente a votare altri. Poi ci sono quelli che chiedono amicizie FB a dritta e manca e si consumano le dita sul mouse a mettere “mi piace” a tutto e tutti.
Tutto ciò purtroppo è il chiaro specchio di una politica in crisi che non vuole cambiare e teme qualsiasi cambiamento dentro e fuori il sistema. Ma la storia è un rullo compressore e prima o poi dovranno soccombere, speriamo al più presto…..